Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo, con circa 19,8 milioni di decessi all’anno secondo l’OMS. In Italia, circa un adulto su tre presenta una forma di cardiopatia, spesso associata a ipertensione, diabete, dislipidemia e sedentarietà.
Oltre ai fattori biologici, stress, ansia e depressione influenzano significativamente la progressione della malattia: la depressione aumenta del 60–70% il rischio di eventi cardiaci, mentre lo stress cronico raddoppia la probabilità di infarto o morte improvvisa (Steptoe & Kivimäki, 2022). Questi dati mostrano come il cuore non sia solo organo biologico, ma luogo in cui il reale dell’inconscio può iscriversi corporalmente.
Approccio psicosomatico e psicodinamico
La psicosomatica francese evidenzia nei pazienti cardiopatici un funzionamento mentale operativo, orientato all’azione e povero di rappresentazioni affettive. Emozioni intense non elaborate, come rabbia, frustrazione o senso di colpa, si scaricano sul corpo, contribuendo a ipertensione, aritmie e ischemia coronarica.
La psicodinamica permette di esplorare conflitti intrapsichici, storia relazionale e modalità di regolazione emotiva. Tra le configurazioni più frequenti si osservano:
repressione di aggressività verso figure significative;
tensioni tra autonomia e dipendenza;
ipercontrollo delle emozioni e senso di responsabilità eccessivo;
esperienze infantili di attaccamento instabile o traumatico.
Esempio clinico: un uomo di 55 anni con cardiopatia ischemica riferisce dolore toracico durante conflitti lavorativi, incapace di manifestare rabbia verso il capo. La lettura psicoanalitica lacaniana interpreta il sintomo come trasposizione corporea di tensioni non simbolizzate, un segno che il cuore “parla” ciò che il linguaggio non può ancora nominare.
Una donna con ipertensione cronica, che reprime rabbia e sovraccarico di responsabilità, mostra come l’iperattivazione cardiaca rappresenti un effetto del reale sull’organo, un conflitto interno che il soggetto non riesce a elaborare simbolicamente.
Lettura psicoanalitica
Secondo la prospettiva lacaniana, il corpo parla quando manca il simbolico. Aritmie, dolore toracico e ipertensione possono essere lette come tracce corporee del reale dell’inconscio, affetti non mentalizzati che il soggetto non riesce a integrare simbolicamente.
Esempio clinico: un uomo con aritmia peggiora nei periodi di pressione sociale intensa. In chiave lacaniana, il cuore “scrive” il reale: non trasmette un messaggio codificato, come nell’isteria, ma manifesta un conflitto inconscio che il linguaggio cosciente non riesce a nominare.
In questa prospettiva, stress cronico, ansia e repressione della rabbia costituiscono il reale che si incide sul cuore, rendendo il sintomo un registro corporeo dell’inconscio.
Integrazione clinica
L’approccio psicocardiologico integrato combina:
Medicina cardiovascolare: gestione dei fattori di rischio;
Psicosomatica: osservazione di come conflitti non elaborati si scarichino sul corpo;
Psicodinamica: analisi dei conflitti intrapsichici e delle dinamiche relazionali;
Lettura psicoanalitica lacaniana: il corpo come registro del reale quando manca la parola.
Gli interventi clinici includono supporto psicologico, simbolizzazione dei conflitti, gestione dello stress e consapevolezza corporea. L’obiettivo è che il paziente integri corpo e psiche, trasformando la sofferenza cardiaca in esperienza simbolicamente elaborata.
Conclusione
La psicocardiologia mostra come il cuore sia spazio di iscrizione dei conflitti intrapsichici e del reale psichico, dove stress, ansia, depressione e repressione emotiva modulano la manifestazione dei sintomi. L’approccio integrato psicosomatico, psicodinamico e psicoanalitico lacaniano permette di leggere il cuore come registro vivo dell’inconscio, restituendo parola e significato ai sintomi corporei.
Bibliografia essenziale
Marty, P. (1968). L’ordre psychosomatique. PUF.
Dejours, C. (1989). Corps, d’unité et divisions. Payot.
Lacan, J. (1964). Le Séminaire, Livre XI: Les quatre concepts fondamentaux de la psychanalyse. Seuil.
Steptoe, A., & Kivimäki, M. (2022). Stress and Cardiovascular Disease. Nature Reviews Cardiology, 19(9), 601–615.
McEwen, B.S. (2007). Physiology and neurobiology of stress and adaptation. Physiological Reviews, 87(3), 873–904.
Spence, N., et al. (2020). Psychosocial factors and cardiovascular disease. European Heart Journal, 41(3), 223–232.
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