1. Introduzione: famiglia e disagio oggi
Oggi la famiglia è uno degli spazi dove più si manifesta il disagio psichico di bambini e adolescenti. Il cambiamento dei ruoli tradizionali e la perdita di punti di riferimento chiari hanno reso il contesto familiare più fragile e confuso. Spesso si passa da una trasmissione di desideri e valori a un ambiente fatto di attese, pressioni e incomprensioni.
La psicoanalisi lacaniana ci offre una chiave per comprendere queste trasformazioni: tutto ruota attorno al Nome-del-Padre, al significante, e al modo in cui il desiderio si trasmette tra le generazioni.
2. Il declino del Nome-del-Padre
Jacques Lacan, già negli anni ’60, parlava del declino della funzione paterna. Questo non significa l’assenza del padre in senso fisico, ma la crisi della funzione simbolica che introduce la legge, il limite, la separazione.
Spesso oggi:
- il padre non è più percepito come punto di riferimento simbolico;
- la madre occupa tutto lo spazio relazionale, parlando anche a nome del padre, ma senza quel terzo che dovrebbe dividere e strutturare.
🧩 Esempio: nelle famiglie dove il padre è fisicamente presente ma non prende posizione simbolica, la madre può diventare troppo presente, troppo coinvolta. Il figlio rischia di diventare il suo unico oggetto d’interesse, impedendo la sua autonomia.
3. Madre desiderante o madre “tutta”
Lacan distingue tra:
- la madre del desiderio, che lascia spazio al figlio per crescere e separarsi;
- la madre “tutta”, che gode del figlio e non lo lascia andare.
In quest’ultimo caso, il figlio non trova uno spazio per sé, e può sviluppare sintomi ansiosi, depressivi o comportamenti oppositivi.
🧩 Esempio: un ragazzo in adolescenza che non riesce a uscire di casa, ad avere amici, o a separarsi dalla madre: è come se vivesse ancora dentro un legame simbiotico che non si è mai spezzato.
4. Nuove famiglie, nuove funzioni
Famiglie omogenitoriali, ricostituite, monogenitoriali… Oggi le forme familiari sono molte, ma ciò che conta per lo sviluppo di un soggetto non è la forma, bensì la funzione. Ci deve essere qualcuno che sostenga il limite, che rappresenti la legge, che permetta la separazione.
🧩 Esempio: in una coppia omogenitoriale, se uno dei due genitori sa sostenere la mancanza, il limite, e non invade lo spazio del figlio, può garantire una struttura simbolica efficace.
5. Quando il padre reale prende il posto del simbolico
Quando manca la funzione paterna simbolica, può emergere un padre reale: autoritario, assente, o seduttivo. È ciò che Lacan chiama il padre che gode – non colui che introduce la legge, ma che mette in scena il proprio desiderio senza limite.
🧩 Esempio: padri che fanno a gara con i figli adolescenti, che li trattano da amici o da rivali, che non pongono limiti ma vogliono essere “complici”: questo genera confusione e spesso angoscia.
6. Effetti sul piano educativo e clinico
Tutto ciò si traduce in bambini e ragazzi che:
- non accettano limiti, ma li cercano in modo disperato;
- manifestano sintomi come acting out, scoppi di rabbia, o ritiro sociale;
- si attaccano agli educatori come a figure genitoriali sostitutive.
🧩 Esempio: nei servizi per minori, si incontrano spesso ragazzi che mettono alla prova gli adulti, spingendo i limiti, cercando un "no" che a casa non hanno mai ricevuto.
✅ Conclusione
La psicoanalisi ci insegna che non è la presenza fisica dei genitori a fare la differenza, ma la capacità di occupare certe funzioni simboliche: desiderare il figlio, lasciarlo andare, introdurre il limite, aprire uno spazio di parola.
Solo così si può uscire dalla simbiosi, dalla confusione, e offrire al soggetto una via per esistere nel legame con gli altri, senza perdere se stesso.
📚 Bibliografia essenziale
Opere di Jacques Lacan
- Seminario XVII: Il rovescio della psicoanalisi
- Seminario XX: Encore
- J.-A. Miller, Il posto dell’insegnamento di Lacan nella storia della psicoanalisi
- M. Recalcati, Il complesso di Telemaco (2007); Le mani della madre (2011)
✨ Per capire davvero cosa succede oggi nelle famiglie, bisogna ascoltare i legami, i desideri, e soprattutto il posto lasciato alla parola e alla separazione.