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domenica 27 aprile 2025

Il non-rapporto sessuale e l’amore come supplenza simbolica: articolazioni nella logica del godimento



L'affermazione lacaniana secondo cui “il rapporto sessuale non esiste” (Seminario XX, Encore) indica l’impossibilità di una scrittura che formalizzi una complementarità tra i sessi. Il sessuale non trova corrispondenza in alcun sapere simbolico: la sessualità è originariamente frammentaria e segnata dalla disgiunzione tra i significanti del soggetto.
Il soggetto dell'inconscio, effetto del significante, è costitutivamente separato da un'eventuale armonia naturale. Il linguaggio introduce una mancanza strutturale che impedisce l’instaurarsi di un rapporto fondato su una reciprocità piena.

In questa prospettiva, il desiderio si istituisce come desiderio dell'Altro, secondo l'insegnamento del Seminario XI. Non vi è un oggetto predato naturalmente, ma piuttosto il vuoto di una domanda mai pienamente saturabile.
Il godimento (jouissance), dal canto suo, si presenta come eccedenza rispetto alla catena significante: un impossibile che non si lascia articolare simbolicamente. Lacan lo definisce come “godimento proibito all’essere che parla” (SXX), manifestandosi come una spinta pulsionale sorda alle mediazioni del linguaggio.

In tale configurazione, l’amore si presenta come supplenza. Non sopprime la mancanza del rapporto sessuale, ma tenta di rimediare simbolicamente a questa assenza. L’amore istituisce uno spazio di riconoscimento tra i soggetti, pur sapendo che l’Altro è strutturalmente mancante.
Come recita Lacan:

“Amare è dare ciò che non si ha a qualcuno che non lo vuole” (Seminario VIII).

L’amore, pertanto, è fondato sulla donazione della mancanza stessa, e si inscrive nella logica dell’impossibile.

Un passaggio essenziale, sviluppato nel Seminario XX, precisa che:

“È solo nell’amore che il godimento accondiscende al desiderio.”

Il godimento, generalmente impermeabile al registro simbolico, può — nell’amore — piegarsi alla trama del desiderio, accettando la mediazione della domanda d'amore. Tale “accondiscendenza” non significa eliminazione del godimento, bensì apertura di uno spazio in cui l’eccesso godente si lascia filtrare dal desiderio. L’amore, quindi, istituisce un compromesso simbolico tra l’immediatezza pulsionale del godimento e l’articolazione linguistica del desiderio.

La differenziazione lacaniana tra godimento maschile e femminile rende ulteriormente complessa la questione.
Il godimento maschile, inscritto nella funzione fallica, si struttura come limitato: il soggetto maschile è subordinato alla legge della castrazione, sotto l'egida del Nome-del-Padre, e il suo godimento è circoscritto entro il regime del significante.
Il godimento femminile, al contrario, introduce una dimensione supplementare. Lacan lo designa come un godimento “oltre il fallo”, non tutto riconducibile alla funzione fallica, un godimento senza nome e senza misura, che eccede le possibilità della simbolizzazione. Si tratta di un godimento "Altro", affine all’esperienza mistica.

In entrambi i casi, tuttavia, l’amore funge da operatore simbolico che tenta di articolare l’inarticolabile.
Nella posizione maschile, l’amore può limitare l’eccesso della pulsione fallica; nella posizione femminile, può offrire una rappresentazione simbolica parziale di un godimento altrimenti indicibile.

In conclusione, il non-rapporto sessuale enunciato da Lacan non costituisce un difetto accidentale, ma è la struttura stessa della sessuazione nel campo dell’essere parlante. L’amore si pone come supplenza a questa impossibilità: tenta di mediare tra il desiderio e il godimento, costruendo un legame che non colma la mancanza, ma ne istituisce simbolicamente l'accettazione.

Bibliografia essenziale

  • Lacan, Jacques, Il Seminario. Libro VIII. Il trasferimento (1960-61), Einaudi.
  • Lacan, Jacques, Il Seminario. Libro XI. I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi (1964), Einaudi.
  • Lacan, Jacques, Il Seminario. Libro XX. Ancora (1972-73), Einaudi.
  • Lacan, Jacques, Scritti (1966), Einaudi.

Per un commento introduttivo:

  • Miller, Jacques-Alain, Logiche della vita amorosa (1997), Astrolabio, Roma

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