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giovedì 10 aprile 2025

Le tre forme della negazione in Freud e Lacan


1. Contesto teorico generale

Freud, nel testo La Verneinung (1925), mostra come ogni negazione porti con sé un’affermazione rimossa. Quando il soggetto dice “non è mia madre”, afferma implicitamente ciò che rimuove: “è mia madre”. La negazione permette dunque di far riemergere il rimosso senza accettarlo nella coscienza.

Freud distingue tra:

  • Rimozione (Verdrängung): processo centrale nella nevrosi; l’idea insopportabile viene espulsa dalla coscienza.
  • Smentita (Verleugnung): caratteristica della perversione; il soggetto riconosce la realtà ma si comporta come se non fosse vera (es. il feticista).
  • Rifiuto (Verwerfung): evocata soprattutto nel caso Schreber; rappresenta una forma radicale di esclusione psichica, ma Freud non la sistematizza pienamente.

Lacan, rileggendo Freud, riformula queste tre negazioni collegandole:

  • ai tre registri: Reale, Simbolico e Immaginario;
  • e alle tre strutture cliniche: Psicosi, Nevrosi e Perversione.

2. Le tre forme della negazione in Lacan

1. Verwerfung (Forclusione) – Registro del Reale – Psicosi

È la forma più radicale di negazione. Un significante fondamentale (come il Nome-del-Padre) non viene mai integrato nel simbolico. Non è rimosso: è come se non fosse mai esistito per il soggetto. Questo produce un ritorno nel Reale sotto forma di allucinazioni o costruzioni deliranti.

2. Verdrängung (Rimozione) – Registro del Simbolico – Nevrosi

È la rimozione classica: un significante entra nel simbolico ma viene espulso dalla coscienza. Tuttavia, ritorna travestito nel sogno, nel lapsus, nel sintomo. Il soggetto nega qualcosa (“non è mia madre”), ma la struttura della frase mostra ciò che è stato rimosso (“è mia madre”).

3. Verleugnung (Smentita) – Registro dell’Immaginario – Perversione

Il soggetto riconosce la realtà (es. la madre è castrata) ma rifiuta soggettivamente di trarne le conseguenze. Convive con una scissione: “Lo so, ma non ci credo”. È tipica della perversione, in cui il soggetto organizza una scena immaginaria per negare simbolicamente la castrazione.


3. Differenze di fondo tra Freud e Lacan

  • Freud analizza la negazione in termini di contenuti rimossi e rappresentazioni mentali. Il focus è sui meccanismi di difesa e sulla dinamica pulsionale.
  • Lacan rilegge la negazione in chiave strutturale: non tanto cosa viene negato, ma come è articolato il rapporto tra soggetto e significante. La negazione è segno di una posizione rispetto al desiderio e alla mancanza.

Freud si concentra sulla dinamica rimozione/ritorno del rimosso, Lacan sulla struttura del discorso e su come il soggetto si costituisce in rapporto al linguaggio e all’Altro.


4. Esempio clinico

Se un paziente dice: “Non sogno mai mia madre nuda”:

  • Freud vede nella frase una negazione che maschera un desiderio rimosso: proprio perché il soggetto lo nega, possiamo inferire che il contenuto rimosso sia il desiderio incestuoso.
  • Lacan interpreta la frase come rivelatrice della posizione del soggetto rispetto al Nome-del-Padre, alla castrazione e al desiderio dell’Altro. La negazione non è solo difensiva, ma mostra il nodo simbolico che struttura la sua posizione.


Conclusione

Freud apre il problema della negazione come porta d’accesso all’inconscio. Lacan lo radicalizza, facendone un indice della struttura soggettiva: nella nevrosi c’è rimozione, nella perversione c’è smentita, nella psicosi c’è forclusione.

Ognuna delle tre forme della negazione indica un diverso rapporto con la castrazione, con il linguaggio e con l’Altro.


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