1. La condizione medica
La fibromialgia è una sindrome cronica caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso, stanchezza persistente, disturbi del sonno, problemi cognitivi (spesso definiti “fibro-fog”) e una ipersensibilità agli stimoli dolorosi. Colpisce circa il 2–4% della popolazione mondiale, con netta prevalenza femminile, e in Italia si stima interessi 1,5–2 milioni di persone, soprattutto tra i 40 e i 60 anni.
Dal punto di vista medico, la fibromialgia non ha una causa organica unica. Le ricerche evidenziano:
Disfunzioni del sistema nervoso centrale, con alterazioni della modulazione del dolore e della soglia sensoriale.
Iperattivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, tipica dello stress cronico.
Alterazioni di neurotrasmettitori come serotonina e dopamina, con impatto su percezione del dolore e regolazione dell’umore.
Fattori genetici e ambientali che modulano la vulnerabilità alla sindrome.
Il dolore è reale, misurabile e invalidante, ma la sua intensità spesso non corrisponde a lesioni tissutali evidenti. Questo spiega perché la fibromialgia sia spesso definita “sindrome di sensibilizzazione centrale”.
Numerosi studi evidenziano anche un legame con stati emotivi cronici: stress, ansia, depressione e traumi precoci sembrano influenzare la comparsa e la gravità dei sintomi. La psiconeuroimmunologia mostra come stress cronico e tensioni emotive possano alterare la risposta immunitaria, favorendo infiammazione e percezione amplificata del dolore.
2. Lettura psicoanalitica
La fibromialgia diventa ancora più significativa se osservata attraverso la lente della psicoanalisi lacaniana. Per Lacan, il corpo umano non è mai neutro: è “corpo parlante” (corps parlant), strutturato dal linguaggio e attraversato dal desiderio.
Il dolore diffuso della fibromialgia può essere letto come il Reale che irrompe nel corpo, quando il simbolico non è in grado di rappresentare tensioni interne, conflitti affettivi o traumi precoci. In altre parole, il sintomo corporeo prende la parola laddove il linguaggio e la simbolizzazione falliscono.
Il significante e il sintomo: Lacan distingue tra il significante padrone (S1) e il soggetto del significante (S2). La fibromialgia può emergere quando il significante che regge la soggettività vacilla, ad esempio nei contesti di eccessiva richiesta sociale o relazionale. Il dolore diventa così un nuovo significante, che segnala l’impossibilità di continuare a sostenere ruoli o identità imposte dall’Altro.
Godimento e difesa: Il dolore cronico può essere considerato un eccesso di godimento corporeo (jouissance) non mediato dal simbolico. Non si tratta di piacere, ma di un modo di esistere nel corpo che permette al soggetto di resistere a un’assenza di riconoscimento o a un trauma non elaborato.
Trauma e simbolizzazione mancante: Molti pazienti presentano esperienze di trauma o stress precoce. L’esperienza non simbolizzata ritorna nel corpo, creando un sintomo che scrive il non detto. La fibromialgia può essere vista come atto corporeo di soggettivazione: un dolore che segnala la presenza del soggetto là dove la parola manca.
Discorso dell’Altro: Spesso le pazienti con fibromialgia hanno vissuto contesti di iperadattamento, in cui hanno rinunciato a esprimere la propria soggettività. Il corpo dolorante diventa una barriera simbolica, un modo per affermare la propria esistenza al di fuori delle aspettative altrui.
3. Implicazioni cliniche
La fibromialgia richiede un approccio integrato:
Trattamento medico per modulare il dolore e migliorare il sonno.
Psicoterapia psicosomatica o psicodinamica, che permetta al soggetto di riconoscere il significato del dolore e di riappropriarsi della parola.
Tecniche corporee dolci (yoga, rilassamento, fisioterapia empatica) per ristabilire fiducia e presenza nel corpo.
Supporto relazionale e gruppi di condivisione, per ridurre isolamento e senso di estraneità al proprio corpo.
La lettura lacaniana permette di capire che la fibromialgia non è solo un problema di tessuti o neurotrasmettitori, ma un messaggio del corpo che chiede ascolto. La cura diventa un percorso per riconnettere corpo e linguaggio, ridando senso al dolore e restituendo al soggetto la possibilità di abitare il proprio corpo senza esserne prigioniero.
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