martedì 1 aprile 2025

I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi lacaniana


Jacques Lacan, nel Seminario XI "I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi" (1964), sistematizza alcuni dei principi cardine della sua rilettura di Freud. Questi concetti – inconscio, ripetizione, transfert e pulsione – costituiscono il cuore della teoria lacaniana e sono essenziali per la pratica clinica.


1. L’inconscio: una struttura di linguaggio

Lacan riformula l’inconscio freudiano attraverso la linguistica strutturale, sostenendo che "l’inconscio è strutturato come un linguaggio". Questo significa che l’inconscio non è una semplice riserva di contenuti repressi, ma funziona secondo le leggi del significante, del metonimico e del metaforico.

L’inconscio si manifesta nei lapsus, nei sogni e nei sintomi, dove il desiderio del soggetto trova espressione attraverso il gioco dei significanti.

L'inconscio è l'Altro luogo, il discorso che parla attraverso il soggetto e lo determina, senza che egli ne abbia piena consapevolezza.

Lacan distingue tra inconscio freudiano (che può essere interpretato) e inconscio reale (che si sottrae al significato e si manifesta come puro godimento).

L’interpretazione analitica, quindi, non cerca di "rivelare" contenuti nascosti, ma di lavorare sul gioco dei significanti che strutturano il soggetto.


2. La ripetizione: l’insistenza del godimento

Freud aveva individuato nel fenomeno della ripetizione un aspetto inquietante della psiche: il soggetto tende a riprodurre gli stessi schemi di sofferenza, anche quando sembrano contrari al principio di piacere. Lacan riprende questa nozione e la collega al godimento (jouissance).

La ripetizione non è solo memoria o coazione a ripetere, ma un ritorno insistente di un evento traumatico sotto nuove forme.

Si lega al mancato incontro con il reale, l’elemento fuori senso che il soggetto non può assimilare.

Il godimento nella ripetizione non è legato al piacere, ma al troppo di godimento (un eccesso che può essere doloroso).

La clinica psicoanalitica deve interrogare la ripetizione per spostare il soggetto dal circuito del godimento verso l’invenzione di un nuovo rapporto con il desiderio.


3. Il transfert: il desiderio nell’analisi

Il transfert, già formulato da Freud, è il fenomeno per cui il paziente proietta sull’analista affetti e desideri inconsci. Lacan lo riformula come una messa in scena del desiderio all'interno della relazione analitica.

Il transfert non è solo un fenomeno affettivo, ma è strutturato come un discorso.

L’analista assume la posizione di oggetto a, ovvero la causa del desiderio del soggetto.

Il transfert è ambivalente: può essere motore del lavoro analitico, ma può anche diventare un ostacolo se il soggetto si identifica eccessivamente con l’analista.

Per Lacan, il compito dell’analista non è soddisfare il transfert, ma sostenerlo fino al punto in cui il soggetto possa separarsi da esso e riorientare il proprio desiderio.


4. La pulsione: il circuito del godimento

Freud aveva distinto la pulsione dall’istinto: mentre l’istinto ha un obiettivo chiaro, la pulsione segue un percorso circuitale e indiretto, senza un oggetto fisso. Lacan riprende questa distinzione e sviluppa il concetto in relazione al godimento.

La pulsione non mira a un oggetto, ma al proprio circuito (es. la pulsione orale non mira solo al nutrimento, ma al movimento del succhiare).

Esistono quattro pulsioni parziali: orale, anale, scopica (vedere) e invocante (ascoltare).

La pulsione è sempre parziale, poiché il godimento è sempre incompleto e legato alla mancanza.

Lacan mostra che il soggetto non può mai colmare la propria mancanza, ma può costruire un rapporto nuovo con la pulsione, in un modo che non sia totalmente subordinato al godimento.


Conclusione

I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi lacaniana non sono elementi isolati, ma formano un sistema interconnesso. L’inconscio si manifesta attraverso la ripetizione, che si esprime nel transfert, mentre la pulsione struttura il rapporto del soggetto con il godimento.

Questa architettura teorica è fondamentale per la pratica clinica lacaniana, che non mira a "curare" nel senso medico del termine, ma a modificare il rapporto del soggetto con il proprio desiderio e il proprio godimento.



Nessun commento:

Posta un commento

Eschaton. Per un’erotica del tempo estremo

Il tempo dell’invecchiamento non è solo successione cronologica ( Chronos, χρόνος ), ma un esperire soggettivo della fine , un attraversame...